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18 ottobre 2011 – cena da amici, Milano











I piedi in un reticolo materico e la testa all’aria aperta, costretta dalla vita ad avanzare e disorientata dalla mente sul come muovere il prossimo passo. Non per altro, ma vorrei essere cosciente della prospettiva, prima di spostarmi da qua… forse mi muoverò nel momento in cui riuscirò a sentire che sono davvero qui e in nessun altro posto… i piedi sui ciottoli di un cortile, assaporare il cibo, il vino, annusare l’aria, salutare gli amici, il pensiero di un senso, la voglia di non muovermi, non ancora…
Mi aspetta un grande salto, lo so.
In qualunque direzione io scelga di andare da adesso in poi, so che tutta la mia vita cambierà in modo irreversibile, perché così è il tempo, e non si torna indietro. Ma più di tutto, so perfettamente che dopo quel passo, non sarò mai più la stessa persona di prima.
Dando per scontato che ogni volta che non scegli, scegli comunque, spero soltanto che la me che diventerò, avrà capito qualcosa che ancora non so, oppure che per lei non sarà più così importante trovare una ragione. In fondo, non posso negare che in passato sono state molte versioni di quella che oggi chiamo me, a tal punto in contrasto con il presente, da stentare a crederci…
A volte, mi sembra addirittura che certi ricordi non mi appartengano realmente o siano così lontani da fare parte della vita di qualcun altro. E invece no, è proprio la mia, di vita; la somma di momenti distinti che posso riconoscere di aver vissuto, uniti uno all’altro dallo scorrere irregolare di un tempo che va solo avanti.
Con i piedi saldi al suolo, un momento esatto prima di muovere un passo, penso che la persona che sta ferma qui ha vissuto in diverse città e cambiato mille abitudini ogni volta, o semplicemente ogni tanto, progettato e costruito case, cambiato l’arredamento e l’olfatto, scritto molto per gli altri e molto di più per se stessa, incrociate tante persone per caso e incontrate tante altre che continuano a condividere la via, amato tanti, amato tanto una sola volta. In questo momento, i piedi fermi sul selciato di un cortile, penso che potrò essere ancora molte versioni di me in viaggio verso direzioni diverse, ma sempre con lo stesso bagaglio.

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