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9 dicembre 2011 – P.zza Sant’Alessandro, Milano







In questo momento, i piedi liberi di procedere oltre, tornano alla memoria bocconi di frasi masticate tempo fa… le parole di un homeless, a Londra, seduto sul lato della strada che stavo percorrendo a testa bassa, assorta… ha richiamato la mia attenzione con la sua voce… “Hey baby… smile!”.
Nello stesso modo rileggo con la mente il biglietto scritto (a mano) da Dante O. Benini, grande architetto e persona straordinaria… “Non si meravigli di essere brava, lo sia di fatto”… più che altro, non mi sorprendo del fatto che, a quel tempo, non avessi capito del tutto il significato di quella frase...
E’ straordinario come alcune persone ci sentono.
Di conseguenza, a quelli che mi chiedono come faccio, a essere sempre così felice, rispondo che semplicemente: ascolto le mie emozioni. E va bene così.
Forse si sentirebbero ingannati sapendo che, di tanto in tanto, ancora piango. Penso soltanto che sia difficile spiegare che questa stessa felicità, questa stessa pace dalla quale sono così attratti, deriva proprio dal dolore.
Io stessa, ne ho fatta di strada, per accettarlo.
Ogni tanto, c’è un momento, durante la giornata, in cui mi assalgono le lacrime. Capita in modo imprevisto e assolutamente invadente, come attraversare e essere travolti da un pirata della strada. E’ qualcosa che non ti aspetti, eppure accade, e quando accade, non c’è modo di sottrarsi.
Anche in questo momento, i piedi sicuri nel riconoscere la strada, sono consapevole che il dolore c’è, esiste, ma è anche il punto in cui si rigenera l’amore.
Ecco perché non mi sento di mentire a queste persone… il fatto è che non so spiegare a loro che il dolore non mi spaventa più. Lo accetto, lo lascio invadere i miei pensieri e accendere la memoria, là dove si spengono le resistenze e il senso di mancanza prende fuoco… e poi torno a essere felice, a pensare che se manca il sentire comune, non esiste nemmeno la perdita.
A queste persone è inutile spiegare che la mia pace, tutta la felicità percepita, deriva esattamente dall’aver capito che non sta a me spiegare, indicare la strada, a nessuno.
L’unica cosa che posso fare è mantenermi fedele alle emozioni che provo e lasciare il cuore aperto.
Questo è il vero segreto: accettare il fatto che non tutti sentono, non tutti possono capire e non tutti, soprattutto, vogliono condividere.
Ma quando qualcuno trova il coraggio per tutto questo, allora non esiste più confine al potere dell’amore.
Qualche giorno fa, Paolo Stella mi ha scritto qualcosa che condivido nel profondo: “non serve a nulla spiegare. Tu fai, sii lo specchio fuori di quello che sei dentro. Chi sarà sulla strada giusta capirà”.




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