27.

11 novembre 2011, cena a casa di amici, Milano.










Mi fermo ancora una volta. Per ora ho contato 27 passi.
Con i piedi sulla superficie di una pietra millenaria penso che, in fondo, la vita è come questo marmo: creata dalla stessa materia, segnata dalle infinite venature del tempo, estremamente fragile eppure eterna, unica e inimitabile. Apparentemente immobile, eppure con profondità in vulcanico movimento.
Al punto di questo cammino, ho capito che l’amore non finisce, non si esaurisce, ma semplicemente cambia direzione e smette di corrispondere all’idea che quella persona, sia la persona giusta per noi.
Adesso, non so ancora dove mi condurrà questo cammino, ma sono certa che qualunque passo farò da oggi in poi porterò con me la consapevolezza che al mondo non esistono persone sbagliate, ma solo persone non giuste per noi.
E guardando avanti con questo pensiero, potrò finalmente riconoscere ogni passo della vita passata come la mia vita, l’essenza del mio carattere.
In fondo, è quasi confortante rendersi conto che non potrò mai deviare direzione al punto di non riconoscermi nella persona che sono, perché è proprio l’unicità della mia natura, il mio carattere, a ricordarmi da dove vengo e a farmi scegliere la direzione, ovunque mi porti.



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