24.

8 novembre 2011 – via Stampa, Milano.









Adesso ne sono sicura. I piedi immobili, puntati contro nuove certezze, mi tengono ipnotizzata su un pensiero ormai costante: è stata la mia fortuna.
Perdere la persona che ho (comunque) amato, mi ha fatto capire quanta voglia ho di correre e che, nello stare bene, avevo rallentato troppo il passo.
E perdere la persona che pensavo potesse rendermi felice, mi ha insegnato che (comunque) non avrebbe potuto rendermi felice a lungo, perché so che sarebbe arrivato il momento in cui avrei desiderato di più; il confronto, quello che tanto mi spaventa e che mi ha portata fino a qui, prima o poi mi sarebbe mancato. Ma sopratutto, questo tempo senza di lui, mi ha resa cosciente che ho ancora troppa voglia di imparare, per limitarmi a insegnare. Adesso ne sono sicura. I piedi immobili, puntati contro nuove certezze, mi tengono ipnotizzata su un pensiero ormai costante: è stato un anno fantastico, ma la vita che voglio è un’altra cosa.





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