68.

27 febbraio 2012 – via Olmetto, Milano.











In questo momento, i piedi su un segno che diventa sempre più evidente ad ogni passo, mi fermo ad ascoltare questo vento che mi colpisce come una spinta, mi attraversa in un soffio e rapisce i miei pensieri portandoli altrove.
E mentre lo percepisco alimentare le braci di un sentimento che a tratti ancora divampa senza apparente ragione se non quella del cuore, rimango qui, arrendevole davanti al suo invadermi e inamovibile davanti alla consapevolezza che ogni pensiero che nasce in me è percepito nello spazio intorno e disseminato dal vento, diventando parte di tutto ciò che mi circonda.
Il vento raccoglie i pensieri e li mette in circolo nello spazio tra tutti noi.
E così, in questo momento, dove lo sguardo coglie soltanto la cavità di un solco, chiudo gli occhi per ascoltare il mio cuore e mentre il vento mi colpisce come una spinta, mi attraversa in un soffio e scruta indomito tra i miei pensieri in cerca di una rinuncia, respiro forte quest'alito d'infinito fino a sentire che a questo vento posso affidare l’unico pensiero che può trovare e portare con sé, altrove.
L'amore che sento.
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