26 febbraio 2012 – via Broletto, Milano – con Gabriele Poli e Federica Salvatori Franchi.
Penso a ciò che siamo e siamo diventati, qui e ora.
E nell’addentrarmi con lo sguardo nel presente vedo tre amici resi saldi dallo scorrere di un tempo che fa da cornice alla confidenza degli anni, così trasparenti nei loro reciproci atteggiamenti da potersi permettere di specchiarsi uno nell’altro e riconoscersi.
Questo momento è un attimo in continua evoluzione, perché contiene tutto ciò che abbiamo condiviso fino a oggi, compresi questi giorni di festa appena trascorsi, di musica a tutto volume, di balli fino al centro della notte, di travestimenti da carnevale, di pigiami portati in giro per casa, di sorrisi nel riconoscere la poesia nelle piccole cose, di pensieri in circolo, così come tutto ciò che ci fa essere ciò che siamo, adesso.
Questo presente è la somma delle esperienze che abbiamo condiviso, della nostra capacità di cambiare e delle emozioni evocate dai nostri pensieri.
In questo momento, i piedi su quello che è diventato il simbolo della volontà di condividere le proprie emozioni, mentre il vento sparpaglia i nostri pensieri portandoli al centro del nostro sentire e altrove, sono consapevole che avere degli amici così è un ottimo motivo per essere felice nel presente.
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